
E’ passato solo qualche giorno da quando le Nazioni Unite hanno lanciato un allarme.
Infatti nel rapporto del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP United Nations Environment Programme) è emerso che mentre la popolazione cresce, e si stima che arriverà a 9,1 miliardi di persone per il 2050, il fabbisogno alimentare del pianeta e in particolare le diete occidentali, ricche di carne e derivati, sono completamente insostenibili. Nel rapporto viene dichiarato come un movimento globale verso una dieta “vegan” sia necessario per salvare il mondo dalla fame, dalla scarsità di carburanti e dall’aggravamento dell’impatto sul cambiamento climatico.
Perché, a differenza dei carburanti fossili, per cui si è trovata e si continua a ricercare alternative, per l’uomo il discorso è univoco, le persone DEVONO mangiare.
Il Professore Edgar Hertwich, promotore della commissione sostiene: “I prodotti animali causano più danni della produzione di materiali edili come sabbia o cemento, plastica o metalli. Le biomasse e i foraggi fanno danni tali al bruciare combustibile”.
Ernst von Weizsaecker, scienziato ambientale che ha cooperato alla commissione afferma: “La recente crescita porta ad un maggiore consumo di carne e derivati, gli allevamenti consumano ora gran parte delle colture del mondo, nonché di acqua fresca , fertilizzanti e pesticidi”.
La commissione si è anche trovata d’accordo sul citare le seguenti pressioni sull’ambiente come priorità per i governi del mondo: cambiamento climatico e dell’habitat, spreco di azoto e fosforo nei fertilizzanti, sfruttamento eccessivo dei mari, delle foreste e di altre risorse, problema dell’acqua non potabile, sanità, esposizione a metalli pesanti quali il piombo, inquinamento dell’aria urbana ed esposizione alle polveri sottili (PM Particulate matter).
L’allevamento, e di conseguenza l’agricoltura per esso, usa il 70% delle risorse di acqua del mondo, il 38% della terra ed è responsabile del 19% delle emissioni di gas serra.
Questi ultimi dati dovrebbero lasciarci riflettere mol, e se ognuno facesse un piccolo sforzo a tagliare i propri consumi di carne e derivati potremmo contribuire molto.
fonti: http://www.guardian.co.uk/environment/2010/jun/02/un-report-meat-free-diet